La scuola in ospedale configura un’offerta formativa decisamente peculiare, per destinatari (alunni ospedalizzati) e modalità di erogazione. Nata da un’esperienza episodica sulla base della disponibilità e volontà di singoli operatori e istituzioni, nel tempo è diventata una struttura con una sua precisa identità, facilmente riconoscibile e realmente integrata. Oggi è diffusa in tutti gli ordini e gradi di scuola e nei principali ospedali e reparti pediatrici del territorio nazionale. Tale intervento è volto ad assicurare agli alunni ricoverati pari opportunità, mettendoli in condizione, ove possibile, di proseguire lo sviluppo di capacità e competenze al fine di facilitare il loro reinserimento nei contesti di appartenenza e di prevenire eventuali situazioni di dispersione scolastica. Questa è la funzione fondamentale del docente in ospedale che, oltre a garantire un “ponte” tra la famiglia e l’ospedale, ha anche il delicato compito di promuovere il diritto all’istruzione in un contesto così delicato e complesso. Attraverso il portale è possibile accedere alla visualizzazione delle sezioni scolastiche operanti nelle Regioni italiane e della relativa offerta formativa.
La scuola in ospedale in Italia nasce intorno agli anni ’50, quando in alcuni reparti pediatrici – con l’ausilio di docenti di scuola primaria - furono aperte delle sezioni di scuole speciali per fornire un sostegno didattico ai piccoli pazienti ed evitare le difficoltà tipiche del rientro nella classe di provenienza. Allora i ricoveri erano lunghi, e notevoli le difficoltà incontrate dal minore nel recuperare il programma e mettersi in pari con gli altri. Da quel momento cominciarono a moltiplicarsi le sezioni scolastiche negli ospedali pediatrici, finalizzate non più solo a garantire agli studenti un’assistenza didattica, ma anche a fornire il debito sostegno ai disagi emotivi e psicologici originati dalla malattia.
La C.M. 2 dicembre 1986, n. 345 ratifica la nascita delle sezioni scolastiche all’interno degli ospedali. Con essa e con i successivi interventi viene sancito il carattere “normale” (fatte salve le necessità specifiche) della scuola in ospedale come sezione staccata della scuola del territorio. La successiva C.M. n. 353 del 1998 afferma poi che “organizzare la scuola in ospedale significa riconoscere ai piccoli pazienti il diritto–dovere all’istruzione e contribuire a prevenire la dispersione scolastica e l’abbandono”. Questa particolare dimensione formativa viene così collocata nella cornice più ampia di azioni mirate a prevenire la dispersione scolastica.
Oggi il servizio vanta la collaborazione di docenti di ogni ordine e grado, per fornire un sufficiente livello di conoscenze agli alunni ospedalizzati e/o seguiti in regime di day-hospital. Il funzionamento della scuola in ospedale richiede un rapporto programmato e concordato con i servizi socio-sanitari per gli interventi perequativi delle ASL e degli Enti Locali. Sono localmente concordate le modalità di potenziamento dell'offerta formativa dei docenti sulle discipline di indirizzo e su progetti definiti di istruzione domiciliare.
La diffusione dell'informazione, sulla scuola e sulla salute, fa inoltre registrare una fase di espansione della scuola in ospedale, denotata dalla crescente richiesta di nuove sezioni e dal sensibile aumento dei progetti di istruzione domiciliare.
Nel tempo la scuola in ospedale ha sviluppato una sua specifica offerta formativa per gli studenti malati. La caratteristica principale del funzionamento delle sezioni scolastiche ospedaliere è la modalità di erogazione del servizio, che tiene conto delle condizioni fisiche quanto psicologiche della persona. Il personale docente deve quindi possedere particolari capacità relazionali, in quanto le condizioni in cui si esplica il servizio possono metterne a dura prova la serenità e l’obiettività.
Essa costituisce inoltre un concreto esempio di come Istituzioni, soggetti e operatori diversi, ciascuno con obiettivi propri, possano non solo incontrarsi ma anche interagire positivamente per la messa a punto di interventi accomunati da un medesimo fine, quello di promuovere il benessere e la crescita della persona, oltretutto in contesti tendenzialmente delicati o critici. La scuola in ospedale sperimenta e mette costantemente in pratica il “modello integrato di interventi”, per assicurare ai propri destinatari pari opportunità e garantire un ponte tra la famiglia e l’ospedale, anche al fine di prevenire possibili situazioni di dispersione scolastica. Per queste sue peculiarità, la scuola in ospedale può allora costituire un modello anche per la scuola cosiddetta “normale”.