Fuori dalle competizioni ma incastonata nel cuore buono degli amanti della vela e del mare questa bellissima iniziativa nata per caso e organizzata in un baleno, sulla spinta dell’entusiasmo e della consapevolezza di voler realizzare una bella cosa.
Galeotto fu l’incontro, una manciata di mesi prima, tra Fabia dell’Antonia dirigente scolastico della scuola polo regionale per la SIO e l’ID con dirigenti della Lega Navale “Perché non organizziamo uscite in barca dei ragazzi della scuola in ospedale?”. Detto fatto, ovviamente grazie al parere favorevole dei medici dell’ospedale Burlo, e cioè il dott. Rabusin di Onco ematologia, il dott. Barbi, la dott.ssa Irene Bruno, la dott.ssa Serena Pastore e il dott. Andrea Taddio della Clinica Pediatrica che hanno dato la loro disponibilità a far salire in barca i ragazzi. Ogni giorno piccoli gruppetti di alunni-degenti sono salpati a caccia di emozioni sulle barche a vela messe a loro disposizione dalla Lega Navale Italiana. In particolare vogliamo ricordare la gloriosa “Just Men” capitanata da un vero lupo di mare Berti Bruss e timonata da un nocchiero non vedente (loro due, da soli, hanno già navigato per 75 giorni proprio su questa barca). Bruss ha avuto, anche, la bella idea di creare un centro sportivo inclusivo legato agli sport del mare e aperto proprio a tutti che significativamente ha chiamato “Dis equality- Tutti diversamente uguali”.
Giovedi 11 ottobre la festa è stata ancora più eccitante perché in 18-20 sono saliti sulle barche messe a diposizione dall’Esercito per fare un giro del golfo, seguito nel pomeriggio da una visita guidata sulla “Amerigo Vespucci” appena giunta a Trieste. Ad accompagnare i ragazzi la bravissima Roberta Gasperini, maestra di scuola in ospedale da poco tempo, una scelta maturata all’improvviso dopo aver insegnato 20 anni nelle scuole normali: “E sono felicissima, non torno più indietro”. Entusiasta la maestra ci racconta che in barca sono tranquillamente saliti anche i ragazzi carrozzati. Sembra strano ma molti dei piccoli ospiti non erano mai andati a vela e alcuni mai saliti su un natante. Quindi per loro, la sorpresa è stata doppia. Un’esperienza che non dimenticheranno più. Che cosa in particolare è piaciuto del viaggio? “Il rapporto con il mare, il vento sulla faccia, il sole che ti scalda, tanta serenità” spiega la maestra Gasperini “I ragazzi si sono lasciati alle spalle la malattie, le barriere, l’isolamento, una giornata speciale, tre volte benefica: prima della partenza per tutta la preparazione, durante la regata per l’intensità delle emozioni e dopo perché si racconta tutto quello che ora è diventato un pezzo di vita”.
A questo punto la scuola in ospedale è entrata di diritto tra i protagonisti della Barcolana numero 51. Sul molo pure uno stand con tutte le informazioni, la distribuzione di cappellini con il simbolo della scuola in ospedale e tanti progetti per il prossimo futuro. I dottori del Burlo non esitano a dire: “L’anno prossimo ci organizzeremo meglio e per tempo così da farne salire in barca molti di più. E’ stata una piccola ma preziosa luce di bellezza”.
in allegato, alcune foto dei ragazzi alla Barcolana
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